La scadenza delle cartelle esattoriali è un aspetto chiave per i consumatori e c’è la possibilità di salvarsi in determinate occasioni.
Il pagamento delle tasse è un’incombenza a cui tutti noi – in un periodo o in un altro – dobbiamo lavorare obbligatoriamente. Ci sono tasse che arrivano mediante cartelle esattoriali e che in determinate occasioni potrebbero ‘aiutarci’. Al superamento di una scadenza queste non vengono pagate, la situazione è ben chiara a tutti.
Una cartella esattoriale, per essere valida, deve essere notificata entro termini e scadenze ben precise. Altrimenti è possibile anche non pagarla, il debito diviene insaldabile. E’ stato appurato che il 31 Dicembre 2024 è una scadenza chiave per diverse cartelle e – dopo questa data – non si potrà andare oltre. L’articolo 25 del DPR 602/1973 è molto chiaro a riguardo.
Dopo il 31 Dicembre 2024 molte cartelle non possono essere recuperabili e l’Agenzia delle Entrate non potrà eseguire la riscossione mediante recupero forzato di determinate somme. Ecco i principali termini di notifica delle cartelle esattoriali:
- controlli automatici delle dichiarazioni: la cartella deve essere notificata entro il 31 Dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o a quella di scadenza del versamento dell’ultima rata.
In generale la cartella è legata non solo al controllo automatico ma anche al controllo formale, atti di recupero su crediti inesistenti. Ma per chi ha problemi con le cartelle esattoriali c’è una buona notizia in arrivo; dal 2025 ci sarà un graduale addio di questo strumento che spaventa la maggior parte degli italiani.
Cartelle esattoriali, come valutare la propria posizione giuridica
Capita in determinate occasioni di constatare che si è alle prese con situazioni poco chiare e qualcuno non è neanche a conoscenza di cartelle esattoriali che ancora devono essere notificate. Per questo motivo il contribuente deve controllare la sua situazione ed evitare rischi inopportuni.
Per questo motivo il contribuente deve fare un controllo della propria situazione debitoria tramite l’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate, categoria riscossione. Dopo questo deve verificare eventuali irregolarità nelle notifiche per contestare tempestivamente le cose. Ovviamente meglio chiedere ulteriori delucidazioni al proprio commercialista per evitare danni.
Occorre un piano particolare anche per il bollo auto, un problema che spesso riguarda anche il mondo delle cartelle esattoriali. Ebbene il bollo auto – se qualcuno non lo sapesse – va in prescrizione dopo i tre anni. Ovviamente questi devono essere conteggiati dall’anno successivo a quello di scadenza della tassa e se non viene notificata alcuna cartella esattoriale il consumatore potrà provvedere al non pagamento.
In generale se entro il 31 Dicembre 2024 non saranno notificate le cartelle esattoriali queste non saranno più riscuotibili.